Dall'analisi del materiale leaked è emerso, in accordo a un report pubblicato di recente da Eurogamer, che MS ha fornito ai programmatori la possibilità di utilizzare, anche se parzialmente, un ulteriore core della CPU al fine di migliorare le performance complessive della console.

Più in dettaglio, la Xbox One, e analogamente la PlayStation 4 di Sony, è basata su un SOC (System On Chip), progettato da AMD e prodotto con un processo a 28nm, che integra una CPU a otto core: tipicamente sei core della CPU sono riservati alla esecuzione dei game, mentre i rimanenti due sono utilizzati dai processi di background riconducibili al Sistema Operativo.

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In accordo alla fonte, Microsoft ha quindi fornito nuovi strumenti software che consentono agli sviluppatori di accedere ad uno dei due core tipicamente riservati all'OS, anche se l'utilizzo di tale core non è dedicato, ma varia da una quota minima pari al 50% a una massima pari all'80%, a causa del fatto che il Sistema Operativo continua ad accedere a tale risorsa hardware.

Sebbene non sia sostenzialmente chiara l'entità del boost prestazione ottenibile con questo approccio, anche perchè esso aggiunge potenza "tempovariante" alla CPU e non alla GPU della Xbox One, è altresì noto che con alcuni titoli recenti, come Assassin's Creed Unity e GTA V, si è assistito a una inversione dei rapporti di forza tra le due console next gen presenti sul mercato.

Più in dettaglio, la console di MS ha "improvvisamente" superato in alcuni scenari la PS4, che è da sempre più performante: alla luce di questa speculazione nulla vieta, naturalmente, di motivare queste evidenze con la nuova soluzione software a cui gli sviluppatori su Xbox One possono fare ricorso.

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